Prima di diventare coach ontologica in Sudamerica, mi chiedevo quasi sempre "come fare" qualcosa e non mi sembrava rilevante approfondire prima l'essenza di quel qualcosa.
Mi chiedevo: "Come si fa la madre?" invece di "Cosa vuol dire essere madre?".
Forse mi sembrava ovvio (chi non sa cos'è una madre?), ma direi che soprattutto mi sfuggiva l’importanza della differenza. Pensavo che “essere madre” fosse scontato e che mi dovessi concentrare su come “fare la madre”.
Eppure passare dal come al cosa, dal fare all'essere mi ha cambiato la vita.
Fin da quando sono diventata mamma per la prima volta, ero molto concentrata e interessata a come fare le cose:
Quando sono rimasta incinta dei miei due gemelli e avevo già altri due figli di 5 e 2 anni, il come fare si è trasformato in una specie di angoscia:
È stato a quel punto che il coaching ontologico con le sue domande sul cosa mi ha salvato.
Di colpo, mi sono rasserenata. Ho capito che non mi importava davvero "fare le stesse cose" che avevo fatto con un figlio anche con gli altri, ma mi importava mantenere quello che era il cuore del mio essere madre.
Mi importava che i miei figli sentissero il mio profondo amore e rispetto per quello che sono, così come sono.
E una volta che ho avuto chiaro il cosa, ho capito che avevo a disposizione milioni di come per tradurlo in realtà e mi sono sentita immensamente libera.
E voi? Vi siete mai chieste qual è la vostra essenza di madre? Cosa deve rimanere immutato per voi anche se tutto il resto cambia (inizio un nuovo lavoro, mio figlio cresce, arriva un fratellino, ecc..)?